"Ogni divorzio comincia con un matrimonio", dice alle coppie in procinto di sposarsi don Lorenzo-Flavio Insinna nel recente film Ex, "messo all'indice" dagli organi preposti della Cei.
Non ho visto il film. E non posso che prendere atto delle motivazioni delle critiche della Conferenza episcopale. Però... estrapoliamo la frase dal contesto e diamogli un senso che forse non voleva avere: ogni divorzio è spesso frutto di un matrimonio "costruito" male dalle fondamenta.
E andando alle fondamenta e rivoltando la frase, possiamo con certezza dire che ogni matrimonio nasce da una separazione. Una separazione che segna la nascita di una nuova famiglia. Un separazione che, in una prospettiva non necessariamente solo religiosa, genera "lo spazio del sacro" (sacro = separato): lo spazio dell'amore, da alimentare ogni giorno, lo spazio dei due sposi (bambini, per favore, solo mamma e papà, grazie!) e che, per i cristiani, è anche lo spazio in cui si inserisce la Terza presenza, Gesù.
Ma separarsi da cosa, di grazia? Per esempio, e tocchiamo qualcosa che in Italia, anche in ambito cattolico, sembra quasi un tabù, "separarsi" da mamma e papà. Tutti - anche non credenti - conoscono il testo del Genesi (Gn 2, 24 - "Per questo l`uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne") che è abbastanza chiaro in merito. Ma andiamo oltre.
Alcuni dati dell'associazione matrimonialisti italiani mostrano che circa il 30% delle separazioni è dovuto come causa principale all'ingerenza delle famiglie di origine.
Sarà il caso di rifletterci, anche in un'ottica pastorale.
Non si tratta di "rompere". Ma di uscire davvero dalla casa paterna e materna e trasformare la relazione con i genitori, uscendo dalla prospettiva dei figli per cominciare a prepararsi a quella dei padri e delle madri.
In una catechesi sul quarto comandamento che mi ha particolarmente segnato, si ripropone un'esegesi di quella Parola di Dio che suona così: "onorare" il padre e la madre, significa (dalla traduzione corretta dal latino) "dare il giusto peso" a mamma e papà... l'ubbidienza si deve solo a Dio.
Se non lo facciamo, se non ci incamminiamo su questa strada di "separazione" non saremo mai pienamente sposi e genitori. Né figli liberi, maturi e grati di quanto ricevuto.
(foto di dboy/flickr)