giovedì 12 febbraio 2009

No Martini... no party!


Mi è capitato recentemente di origliare una conversazione avvenuta in una delle librerie romane delle Figlie di San Paolo (più note come suore Paoline).
Un distinto Signore entra in libreria, punta il bancone all’ingresso che reca in bella vista l’ultimo libro del cardinal Martini e comincia a “mettere in guardia” le “ignare suorine” su quello che lui giudica come l’opera di un “eretico” (il termine usato è stato proprio questo).
Ovviamente il mio orecchio si allunga.
Nel libro in questione, “Conversazioni notturne a Gerusalemme”, il cardinale ha osato “criticare” l’enciclica “Humanae vitae” (quella – tanto per intenderci – che vieta alcuni dei più popolari metodi anticoncezionali). Da qui l’accusa di eresia.
Cito Martini: “La cosa più triste è che l´enciclica è corresponsabile del fatto che molti non prendono più sul serio la Chiesa come interlocutrice o come maestra. Soprattutto la gioventù nelle nostre nazioni occidentali non pensa ormai affatto di rivolgersi a rappresentanti della Chiesa per questioni che hanno a che fare con la pianificazione familiare o con la sessualità. Molte persone si sono allontanate dalla Chiesa e la Chiesa si è allontanata dagli uomini”.
Le suore tentano una difesa del buon vecchio Martini, il distinto signore si accalora e, nella concitazione polemica, si lascia sfuggire un “ma allora che dovrei dire io che ho 5 figli?”, tradendo così peraltro la sua appartenenza ad un noto movimento cattolico.
A questo punto chiedo aiuto a tutti voi: come consolare questo pover’uomo che si è tanto sacrificato per esser poi tradito da un principe della Chiesa?