Rispondo volentieri a un appello di un caro amico che mi chiede di ricordare oggi, nel terzo anniversario della sua morte, don Andrea Santoro, e lo faccio con un bel brano del luglio del 2001, a un anno dall’inizio della sua missione in Turchia.
Il tema è ovviamente la famiglia.
Non a caso la bella parrocchia romana di “Gesù di Nazareth” (che invito tutti a visitare) fu voluta, fondata e progettata da don Andrea “a misura” di famiglia con in mente principalmente l’evangelizzazione e l’accoglienza.
“Una volta ho partecipato alla catechesi in casa di una famiglia che sarebbe stata battezzata a Pentecoste. Assorbivano tutto a pieni polmoni. Alla fine con mia sorpresa la famiglia si è spostata in una stanzetta adibita a cappellina domestica: hanno pregato in ginocchio, hanno lodato e implorato Dio, a testa bassa hanno ricevuto l’imposizione delle mani e la benedizione. Ero commosso. Ho pensato a quelle volte che anche da noi ho visto famiglie pregare e riunirsi con fede. Una delle gioie più grandi che il Signore mi ha concesso nella mia vita di prete. Ho pensato anche alle tante case e famiglie dove c’è tutto, ma si stenta a vedere Dio o un segno che parli di lui. Ci sono case dove si respira la presenza di Dio e case dove regna pesante il silenzio di Dio.”
Andrea Santoro, Lettere dalla Turchia, p. 52
Il tema è ovviamente la famiglia.
Non a caso la bella parrocchia romana di “Gesù di Nazareth” (che invito tutti a visitare) fu voluta, fondata e progettata da don Andrea “a misura” di famiglia con in mente principalmente l’evangelizzazione e l’accoglienza.
“Una volta ho partecipato alla catechesi in casa di una famiglia che sarebbe stata battezzata a Pentecoste. Assorbivano tutto a pieni polmoni. Alla fine con mia sorpresa la famiglia si è spostata in una stanzetta adibita a cappellina domestica: hanno pregato in ginocchio, hanno lodato e implorato Dio, a testa bassa hanno ricevuto l’imposizione delle mani e la benedizione. Ero commosso. Ho pensato a quelle volte che anche da noi ho visto famiglie pregare e riunirsi con fede. Una delle gioie più grandi che il Signore mi ha concesso nella mia vita di prete. Ho pensato anche alle tante case e famiglie dove c’è tutto, ma si stenta a vedere Dio o un segno che parli di lui. Ci sono case dove si respira la presenza di Dio e case dove regna pesante il silenzio di Dio.”
Andrea Santoro, Lettere dalla Turchia, p. 52