mercoledì 8 gennaio 2014

perché il Battesimo

"Non è la nostra cultura o la nostra dirittura morale che fanno di noi dei cristiani, ma il contrario: è riscoprire ogni giorno il battesimo che ci permette, come conseguenza naturale, di vivere in modo moralmente ordinato e coerente. La chiamata alla santità, infatti, non ci richiede di essere 'buoni', ma di disporci a cambiare, per rivolgerci verso Dio"

Ci sono alcuni buoni motivi per cui ho letto volentieri e segnalo il libro di Matteo e Roberta Lariccia, Perché il battesimo. Secondo mamma e papà (ed. Effatà, con la prefazione di Luigi Accattoli).


Perché sono amici ritrovati e riscoperti per vie "imperscrutabili". Anche quelle del web.

Perché presentano il battesimo in modo semplice e scaturito da un'esperienza concreta.

Perché si avvale, sia nello scheletro narrativo che nella simbologia, dei tempi e del linguaggio della liturgia, rivalutandone e facendone riscoprire il senso; perché la liturgia, appunto,non resti nell'immaginario di tanti come una coreografia della religione o come un apparato lezioso di oggetti e vesti sacre.

Perché fanno vedere che cosa nasce dal matrimonio - che "genera" in tante forme - e quale forme può assumere il servizio specifico degli sposi alla Chiesa e alla società: il "ministero della coppia", ministero unico nella sua natura e forma, per ciascun coniuge e ciascuna coppia.

Infine, perché Matteo (e Roberta) proverà a collaborare a questo blog in questo anno dedicato al Sinodo della Chiesa sulla Famiglia. Grazie!