Riprendo dal blog Ticchettòcche questo post, che dice molto su tante cose, tra cui l'amore tra due sposi, la dignità, la morte, la fede, la speranza.
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Non c'è nessuna ricorrenza che mi spinga a pubblicare come post questo brano dall'ultima struggente e bellissima lettera scritta da Aldo Moro alla moglie prima di venire ucciso. Semplicemente, la citazione presa casualmente da un'amica su Facebook, e la voglia di recuperare un testo straordinario nella sua umanità.
"Mia dolcissima Noretta..."
Così inizia la missiva che fu recapitata alla moglie Eleonora Moro il 5 maggio 1978, quattro giorni prima del ritrovamento del corpo in via Caetani. Tolgo le prime righe e le ultime, che contnegono considerazione amare e polemiche sul ruolo svolto dai compagni di partito e persino dal Papa. Lascio queste righe cruciali che parlano del "futuro", a un passo dalla morte. Scrive dunque Moro:
"Per il futuro c'è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi.
Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà di essere tra voi. Per carità, vivete in una unica casa, anche Emma se è possibile e fate ricorso ai buoni e cari amici, che ringrazierai tanto, per le vostre esigenze.
Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno.
Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo".