Stasera abbiamo un amico a cena. Dopo il lavoro passo al supermercato a prendere quelle ultimissime “cosette” che ci si dimentica sempre. Alla cassa prendo il telefono e chiamo mia moglie per assicurarmi di non aver dimenticato nulla. E lei: “Secondo te dobbiamo prendere un gelato?”. Rispondo: “No, no, figurati.” E attacco. Dopo qualche secondo ho un’illuminazione e subito ricordo che l’incomprensione tra l’uomo e la donna inizia col peccato originale e che dalla superbia della Torre di Babele scaturisce la confusione delle lingue. Nella “lingua” di mia moglie, infatti, “Secondo te dobbiamo prendere un gelato?” vuol dire “Prendi il gelato, mi raccomando”. Faccio dietrofront, prendo il gelato e torno a casa: che forza il matrimonio!