lunedì 7 marzo 2011

Buoni motivi per divorziare


"Si trovano sempre dei buoni motivi per divorziare. Basta che vi sia la buona volontà"

(Johann Nestroy)

Il matrimonio gode da sempre di pessima fama (anche dentro la Chiesa: quanti santi "malgrado il matrimonio"). Ma ho imparato a non scandalizzarmi per le critiche, soprattutto quando sono intelligenti (cioè vere) o divertenti: ci dicono sempre qualcosa che noi non vogliamo vedere o fatichiamo a prendere sul serio ovvero tendiamo a minimizzare.

Questa battuta ad esempio è molto simpatica e "seria". Non è difficile trovare "buoni motivi per divorziare" o buonissimi motivi per lamentarsi del proprio coniuge, riversando su di lui o lei la delusione delle nostre aspettative "personali". L'altro, alla lunga, rivela tutti i suoi limiti (cioè si rivela semplicemente come essere umano) e non è mai "quello che ci aspettavamo". E non è mai una scoperta felice.

Allora "basta" davvero un po' di "buona volontà" per divorziare. Al contrario, per stare insieme - senza farsi male - ci vuole molto di più: consapevolezza e duro lavoro su di sé, sui propri limiti, infantilismi, proiezioni, rispecchiamenti; consapevolezza e responsabilità dei propri desideri, del progetto di vita personale e coniugale; e poi fiducia "nel santo viaggio" (cioè fiduciosa consapevolezza che il percorso coniugale è per la mia crescita/salvezza), abbandono, speranza.

Come si vede, stare insieme "per tutta la vita" non è proprio una casa facile, e tutt'altro che "naturale". Questa, forse, è la provocazione maggiore della battuta di Johann Nestroy. Noi che siamo abituati a parlare dell'istituto naturale del matrimonio (e del diritto naturale) dovremmo forse riflettere maggiormente su questo: in natura il matrimonio non esiste, in natura esiste l'accoppiamento, tra gli animali.

Tra gli uomini esiste invece senz'altro - tradizionalmente - l'istituto giuridico del matrimonio. Ma il matriomonio "per amore" è invenzione recente. E il matrimonio "nell'amore" è tutt'altro che naturale, è quasi "contro-natura". E' un'opera d'arte - mi viene in mente una scultura - che richiede duro lavoro di scalpello e profonda, continua "ispirazione".